La via era smarrita (conclusione)

Le montagne erano a poche miglia eppure apparivano lontane, come presenze antichissime che vegliavano sugli uomini. Sciacquato il viso e cercando di rianimarsi con parsimonia di gesti scese nella sala comune della locanda dove il dottore lo attendeva. Assicuratosi che il domenicano non fosse a portata di orecchi gli diede le informazioni per arrivare ad [...]

La via era smarrita (quinta parte)

Alla locanda presso cui alloggiava, all'altezza di un paese chiamato San Quirino, la notte si trattenne più del solito con gli avventori, un mercante della Carinzia, un frate domenicano di Padova e un dottore di Udine. Per placare il disagio che provava ordinò diverso vino e cominciò a farsi allegro e chiacchierone. Le candele si [...]

La via era smarrita (quarta parte)

Di fronte al fiume Tagliamento, mentre il rosso, l'arancione ed il viola componevano un affresco che nessuna mano umana avrebbe potuto ricopiare, osservava le acque che in rivoli si facevano strada nella bianca ghiaia, i boschi delle rive che diventano scuri ed il silenzio del regno visibile che aumentava. Sentiva l'indistinto brusio del regno invisibile [...]

La via era smarrita (terza parte)

Come al suo solito era silenzioso in mezzo agli altri avventori delle locande o nei mercati che incrociava, con cortesia rifiutava le insistenze delle merci e della carne offerte da venditori e donne di mondo, seguiva i suoi passi sempre però con attenzione ai discorsi della gente. Lentamente si stava accorgendo, e forse era questo [...]

La via era smarrita (seconda parte)

Apprezzava il silenzio più di ogni cosa, potersi sedere nelle campagne e osservare le colline che diventavano sempre più verdi ogni giorno, senza il rumore di garzoni, mercanti, prostitute. Seduto su di un sasso respirava la terra e ne traeva forza. In una tasca portava una figura intagliata nel legno, un Cristo di foggia orientale [...]

La via era smarrita (prima parte)

La via era smarrita. In mezzo alle piogge di aprile non esisteva che il suono del vento e dell'acqua che scendeva dal cielo, in lontananza colline e dietro montagne che portavano al nord, ma questi suoni erano quasi una forma di silenzio. Si era abituato a questa condizione, all'inizio era stata dura, per quanto avvertito [...]

Le montagne, spazio di silenzio e magia

Vicino e lontano. Viaggiare è sinonimo di valigie ricolme degli oggetti più disparati per affrontare climi ostili, di ansie, di entusiasmi per culture esotiche. È allora possibile scoprire dei luoghi dietro l’angolo con la stessa emozione, capace di tenerci attenti, di assorbire ogni dettaglio? Inizia così un mio articolo per BlogdiViaggi nato durante un fine [...]

Il mestiere dello scrittore

Ci sono giorni in cui bisogna scrivere, per non lasciare che la poesia sfugga tra le mani, che il senso di meraviglia o di dolore che si trova al centro del petto sfumi nelle ansie del quotidiano. Blogger, media content manager, storyteller...scrittore sembra quasi un termine antico, di un mondo di penne sporche d'inchiostro e [...]

Vento di primavera

https://soundcloud.com/estastonne/internal-flght-preview   "Ed è come se il vento portasse in nuvole di primavera i pensieri lontanti, come se la tristezza scivolasse sui vestiti accarezzando le mani e poi se ne andasse, come se le lettere di una poesia d'amore e di vita si staccassero dalla carta e in un mulinello, come foglie secche, lasciassero la [...]