La via era smarrita (terza parte)

Santissima, Polcenigo, Friuli, giugno 2014Come al suo solito era silenzioso in mezzo agli altri avventori delle locande o nei mercati che incrociava, con cortesia rifiutava le insistenze delle merci e della carne offerte da venditori e donne di mondo, seguiva i suoi passi sempre però con attenzione ai discorsi della gente. Lentamente si stava accorgendo, e forse era questo il motivo di un così prolungato vagare, che in quella terra la magia era cosa ben più concreta dei suoi libri.
E i sogni, si facevano sempre più fitti e volti del passato parlavano in simboli che al primo aprire degli occhi sfumavano come il vapore dalla sua bocca. All’inizio non ci faceva caso, assorbito dalle incombenze e le piccole meraviglie del viaggiare ma lasciata la zona in cui si parlava una lingua simile a quella di Venezia, quel leggero torpore si faceva più consistente, come fosse la nebbia corposa di novembre, e così i sogni, sempre più profondi, come di un mare in cui non era abituato a navigare.
Aveva conoscenze nei centri più importanti ma preferiva i villaggi e le zone impervie. La curiosità l’aveva portato ad una villa di un nobile conterraneo che si trovava a Sacile e ne aveva apprezzato la finezza dei modi e degli arredi ma presto si era stufato di quello che in fondo aveva anche a casa. Era invece rimasto incantato da una pozza d’acqua a poche miglia dall’abitazione nobiliare, un piccolo specchio dall’acqua blu e verde che si diceva non avesse fondo. Lì attorno aveva passato un pomeriggio in cui il cielo era di sole e nubi neri che coprivano le colline, così vicine da sembrare mani di boschi pronte a chiudersi su di lui, ad esplorare una zona paludosa. Tra i canneti, osservava gli alberi e le correnti di acque dal colore denso e blu, mentre una piccola chiesa batteva dei rintocchi che si perdevano tra quelle paludi dove l’uomo sembrava vivere da sempre ma senza città di ferro e marmo, come un animale, assorbito dalle piante e la terra. In quel genere di luoghi sentiva come una voce confusa e cominciava ad intuire cosa fosse la magia naturale di cui tanto aveva letto.

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