Una serata di Carnevale

S.Vito al Tagliamento, Friuli, preparandosi al Martedì Grasso
S.Vito al Tagliamento, Friuli, preparandosi al Martedì Grasso

Mi perdo nei miei passi, inseguendo una nuvola di vapore che esce dalla bocca o il cerchio vorticoso del fumo della sigaretta, le pietre antiche della piazza hanno già visto tutto questo eppure la nebbia che circonda le forme sembra dire qualcosa. Un passo dietro l’altro, ad ammirare la piazza e i suoi dettagli, affreschi nascosti o antichi simboli, che forse nessuno nota ma che ricordano tempi in cui il significato delle cose non era solo una parola. Le maschere mi sfiorano, sghignazzanti o ubriache, mal ferme o eccitate, io cammino e sembra che sappia dove andare. Mi attira la porta medievale laggiù in fondo, oltre i corpi, i colori, la musica, come se tutto questo non fosse il mio mondo ma solo un contorno. Forse cerco un riparo alle emozioni che si aggrovigliano nel petto come nodi che attendono di essere sciolti. Passeggio fino a quella chiesa e di fronte alla facciata attendo. Coriandoli e bottiglie di birra, calze a rete di streghe moderne, maschere di ribelli, mi avvolgo nel mio mantello e di colpo un battito sulla spalla. So che è lei però le emozioni corrono troppo veloci e ho un sussulto. Una maschera veneziana mi osserva e mi fa segno di tacere.

La calle è in fiamme, un saltimbanco lancia fuoco verso il cielo, arlecchini sghignazzano furiosi alzando le sottane di prostitute compiacenti, i liquori bruciano le budella e le menti. Avvolto in un mantello nero e con la maschera del dottore mi faccio strada tra la folla ubriaca di malizia e licenza, oggi si può fare tutto, domani chissà. Cerco un numero, una porta, gli istanti sono preziosi perché solo questa notte si può compiere quello deve essere fatto. Il vecchio ebreo e il mercante turco attendono che l’alchimista cristiano dia prova del suo talento.

Poche parole, qualche impressione e molte idee. Lancio queste immagini come un esperimento per vedere se hanno eco e se suscitano il desiderio di una continuazione. Un Carnevale di oggi e uno di qualche secolo fa’, la stessa persona ma in vite differenti, segni, simboli ed un pizzico di magia. Che ne dite?

 

 

4 risposte a "Una serata di Carnevale"

  1. non sono mai stata ad un carnevale tipico friulano 😦 mi piacerebbe davvero vedere questa tradizione, di cui ormai si è perso il significato…

    1. In verità nemmeno io, di Carnevale ho solo ricordo di quello “clandestino” e giovanile che si faceva a Venezia quando ero studente, molto animato, anche dionisiaco ma non certo tradizionale.

      1. ho visto delle foto su Instagram di cose spettacolari che non sapevo nemmeno esistessero..

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