Doveva essere un post di fine anno ma gli impegni di un dicembre insolitamente frenetico e la febbre di questi giorni (secondo me una diretta conseguenza della frenesia) mi hanno portato a dedicarmi più a fare tisane di zenzero e guardare documentari in tv, con quasi nessuna voglia di postare, condividere, in poche parole, essere presente nel web.
Qualche riga la cerco di buttar giù, con le mani che escono dal piumone e la lucidità intermittente della febbre.
Il 2014 è stato un anno intenso, di alti e bassi, di lotta per raggiungere i miei obiettivi ma anche di delusioni e traguardi così vicini da sentirne il profumo, che di colpo svanivano come miraggi nel deserto. Qualcuno da la colpa a Saturno che è stato in opposizione quasi 3 anni ed effettivamente questa spiegazione dal sapore d’altri tempi, chiarisce molte difficoltà di questi ultimi anni.
Ecco, come avrete capito, questo non è un post di auto elogio o che genererà invidia, perché il 2014 è stato un anno di battaglie più che di vittorie. Non vuole però nemmeno essere una lamentela o una critica. I tempi duri servono a rafforzare, a temprare e farci incontrare i nostri demoni senza troppe illusioni o false sicurezze. Se hai tanti soldi ma sei vuoto dentro puoi credere che aprendo il portafoglio potrai chiudere le voci della tua coscienza, che magari hanno preso la forma di diverse malattie. E questo lo stiamo vedendo tutti da alcuni anni. Se invece sei povero di denaro, l’unica possibilità è di attingere all’abbondanza di creatività, affetti e sogni che in qualche modo ognuno di noi è in grado di costruire. Non c’è crisi economica che possa dilapidare questo patrimonio interiore.
Nonostante tutto o forse grazie a tutto questo, il 2014 è stato un anno di viaggio, non tanto per via dei blogtour cui ho partecipato (per cui ringrazio sentitamente chi ripone fiducia nelle mie capacità di narratore) o le vacanze sostenute dalla mia compagna di vita (a cui non bastano queste poche righe per dire grazie), quanto di esplorazione e scoperta. La più importante delle quali è stata quella che se non mi affanno come un matto e sono in contatto con me stesso, in una dimensione di quiete e abbandono, le cose accadono ed in modo sorprendente, ne ho avuto la riprova durante una splendida giornata in Val Pusteria. Questo può sembrare magia ma al di là delle teorie e delle parole, che sono una questione di testa, l’importante è quella pace che nasce da un cuore leggero mentre intorno, piano piano, iniziano a soffiare i venti che spazzano via le nubi e spingono la nostra barca verso i desideri autentici.
Il mio augurio per quest’anno appena iniziato, attraverso questa febbre che brucia le scorie dell’anno appena trascorso, è quello di aprirmi sempre di più, di lasciare i vecchi rancori e di trasformarli in grinta, perché c’è troppa bellezza da cogliere, sentire e diffondere, e tanta strada ancora da percorrere.
Spero che tu ti sia ripreso. Il 2015 e 2016 saranno due anni di grandissima accelerazione. Salta in sella. Buon anno! – Fab
Qua accelera tutto e speriamo che accelerino i cambiamenti necessari, i tagli e le crescite, quelle vere. Io sto meglio, era solo una febbre che mi ha fatto riposare qualche giorno. Grazie, Luca.