Dopo aver viaggiato, visto e vissuto, prendo in mano il blog per condividere un post che ho letto di recente.
Il mondo sta cambiando, cambia sempre è vero, ma ora ancora di più e pare in meglio.
La parola marketing fino a qualche tempo fa’ era per me equiparata a consumo, inquinamento, superficialità e quant’altro serve a descrivere questa società fortunatamente al tramonto in cui gli inganni contano più delle verità.
Nel frattempo, ho cercato di cambiare e non per adeguarmi al mondo ma per cercare di portare nel mio piccolo qualcosa di quello che sto imparando. Lasciare l’economia, la salute, la scuola, l’arte, ecc., a quello che non mi piace per criticarlo da fuori non ha più senso per me. Il mondo nuovo si crea non combattendo quello vecchio ma dando spazio e voce al cambiamento.
“Il nuovo marketing? Fare del bene. Si apre l’era delle aziende che puntano tutto sui valori” è un articolo interessante che invito a leggere fino in fondo. Qui dentro ci sono condensate delle idee che girano da parecchio tempo e che erano discusse solo tra gruppi che si vedevano la domenica e che poi il lunedì tornavano nella triste realtà di ogni giorno. Questo articolo fa invece sperare che quelle idee, tanto dirompenti da dover rimanere quasi segrete per non rischiare di essere visti come degli hippy, dei sognatori o peggio degli immaturi che non si adeguano alla cieca obbedienza a regole che controllano persino chi dovrebbe dominarle (in un libro, una volta lessi che i signori del Medioevo rimarebbero scioccati dai nostri leader economici, perché costretti a lavorare, male, più dei loro servi).
I tempi invece paiono maturi, sicuramente grazie a tutti questi gruppi che nella semi oscurità hanno partorito seminari, libri e nuovi modi di intendere il mondo, ripescando la saggezza di un tempo. Non sarà internet a salvarci, la digitalizzazione del paese, le stampanti 3D, come scrissi qualche mese fa, questi sono solo mezzi e a nulla servono se non c’è una visione che scaturisce da un sogno, reale, quanto può essere quello di voler vivere appieno e non accontentarsi di sopravvivere.
La rivoluzione che stiamo vivendo, non quella che avverrà, perché bisogna vivere ora e cercare di contribuire ognuno secondo le proprie capacità, non sarà della tecnologia ma delle coscienze. Se a dirlo è però il direttore marketing di un prestigioso gruppo bancario italiano e non un filosofo indiano, vuol dire che qualche cambiamento, nonostante le paure regalateci dagli old media, sta veramente avvenendo, se non altro nel lessico e nella visione di chi qualche potere ce l’ha.
È proprio quello che penso.
Il marketing deve cambiare, deve porre al centro le emozioni e gli individui stessi.
E “rivoluzione delle coscienze” è il termine perfetto.
Il mercato, il turismo, la politica devono cambiare, deve tornare la centralità dell’essere umano e quindi del suo essere “emotivo”, del suo essere proprio. Per fortuna sta cambiando tutto 🙂