Ringrazio Cabiria Magni per avermi dato lo spunto e dare così voce ad una sottile inquitudine che mi prende quando il mondo fisico entra in contatto con quello del web – non parlo di realtà e virtualità perché so che esistono infiniti intellettualismi che hanno approfondito l’argomento -. Mi capita talvolta di incontrare persone che hanno un’idea di me molto particolare, che è quella che traspare da quello che posto su Facebook o altri social media come Instagram: mi vedono sempre attivo, sempre in viaggio, sempre pieno di vitalità. Non vorrei deludere i miei “follower” ma non è proprio sempre così rosea la mia esistenza. Esistono degli algoritmi, specie in quel di Facebbok, che fanno sì che anche dopo una settimana una foto di un bel posto che ho visitato compaia ancora come notizia ed è come se il tempo fosse annullato ed il sole, il paesaggio, l’allegria di un momento fossero ancora vivi, mentre magari sta piovendo e non sono in Sardegna ma davanti al mio pc cercando di dare un senso alla giornata.
La riflessione ha una radice profonda e riguarda sempre le proiezioni che noi facciamo sugli altri, alimentate dai racconti del mondo e mai da quello che esiste realmente e che quasi mai conosciamo. Degli altri sappiamo quello che stiamo vivendo noi, le emozioni che ci vivono e quasi mai la persona autentica. Il mondo lo vediamo attraverso i nostri filtri, se sono belli lo vedremo come un bel posto dove vivere altrimenti sarà grigio o anche peggio. Andando ancora più a fondo però mi viene in mente che forse nel web diamo un’immagine di noi come vorremmo essere, un po’ per proteggerci è ovvio, per non sbandierare ai quattro venti le nostre più intime paure o debolezze ma anche perché spesso preferiamo mostrare la luce piuttosto che l’ombra, con il solito rischio di lasciarla là, nascosta, pronta a saltarci addosso quando meno ce lo aspettiamo. Allora mi viene in mente sempre lei, l’Ombra e così mi cito:
L’Ombra è un miscuglio di tratti che noi o il mondo esterno consideriamo negativi e che quindi vanno tenuti all’oscuro. Il sacco, dove abbiamo infilato la nostra “negatività” , non è però chiuso in modo stagno ed impermeabile, prima di scoppiare o di far scoppiare chi lo porta manda in giro tutta una serie di segnali.“La nostra psiche è un naturale proiettore cinematografico: le immagini che abbiamo arrotolato dentro un contenitore le manifestiamo all’esterno e le proiettiamo per altri o su altri.”Il meccanismo della proiezione è a mio avviso un punto fondamentale da cui partire per indagare i territori dell’Ombra. La nebbia dell’illusione che circonda il nostro vero Sé, fatta di rabbie, rancori, invidie, manipolazione e ogni lato del carattere che abbiamo creduto potesse servirci a vivere meglio ci porta infatti ad ignorare le nostre debolezze e a proiettarle negli altri. Come sostiene Deepak Chopra, la proiezione nasce dal nostro senso di inadeguatezza, è un autodifesa per non doverci guardare dentro.
A volte, serve davvero ritagliarsi del tempo per se stessi, specialmente quando si leggono post/riflessioni così belli.
Grazie mille Nick!
Grazie a te!
Felice di averti dato lo spunto, e di aver letto questo pezzo. Grazie 🙂
Doppio grazie Cabiria 🙂
” Andando ancora più a fondo però mi viene in mente che forse nel web diamo un’immagine di noi come vorremmo essere, un po’ per proteggerci è ovvio, per non sbandierare ai quattro venti le nostre più intime paure o debolezze ma anche perché spesso preferiamo mostrare la luce piuttosto che l’ombra, con il solito rischio di lasciarla là, nascosta, pronta a saltarci addosso quando meno ce lo aspettiamo. ”
Ma mi spieghi come fai?
Come fai a scrivere qualcosa così affine ai miei pensieri?
Capiti sempre nel momento giusto e riesci a farmi venire i brividi.
Sai, io penso che nel web ci sia gente che si nasconde. Gente che crea uno scudo virtuale con una parvenza di onnipotenza, gente che indossa una maschera per piacere e piacersi di più.
Ci caschiamo tutti. Ci casco anche io, dopotutto.
Ma occorre fare attenzione: giocare col web può portare a costruirsi due vite parallele, due diversi volti dell’anima. Insano, vero?
Beh, io credo che dopo qualche anno sul web sia anche giusto maturare una certa consapevolezza e ripristinare l’equilibrio, almeno una sorta di equilibrio.
Grazie per il commento Manuela. Il discorso è lungo e riguarda noi stessi prima del web. Io credo, che anche se ci mascheriamo prima o poi viene fuori chi siamo veramente. La legge di azione-reazione, per cui quello che fai ha sempre delle conseguenze (per quanto fingi) non la scampi.
Io ho deciso di dare voce alla positività, per cui può sembrare che sia sempre in grande forma, il che non è sempre vero. Questo richiede uno sforzo ma per me è una missione.
Stiamo crescendo nel web e nella vita in generale, abbiamo ancora molto da imparare.