Gli arabi sono stati capaci di ricavare rigogliosi giardini e coltivazioni particolari come quella del riso da terreni secchi. Spagna e Sicilia, che ora soffrono di seri problemi nell’approvigionamento idrico, erano zone molto più fertili durante il dominio arabo. Proprio a Palermo esistono ancora oggi i resti ben conservati di una notevole opera di ingegneria idraulica costruita dagli Arabi, il Qanat.
….Proprio in Iran è nato nel 2005 il Centro Internazionale sui Qanat ed un accordo con l’UNESCO ne prevede la loro salvaguardia e manutenzione. I qanat vengono così rivalutati, non solo come importante risorsa idrica sostenibile, ma anche come edifici storici capaci di attrarre quel turismo sostenibile in rapida crescita in tutto il mondo, garantendo così una ricaduta diretta sull’agricoltura locale, in un vero e proprio circolo virtuoso.
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Hai toccato un bell’argomento! Purtroppo però a Palermo, rispetto all’Iran, si è ben lungi dalla salvaguardia dei qanat e dei sistemi idraulici arabi della Conca d’Oro… eppure sono strutture superstiti di un paesaggio culturale unico…
Mi aspettavo un tuo commento 😉 Purtroppo conosco poco la Sicilia, anzi pochissimo, se non per sentito dire e mi dispiace perché le voci che mi giungono parlano spesso di una terra ricchissima che non viene debitamente onorata (come molte parti dell’Italia).