
Esistono luoghi che sono della memoria, spazi dai colori ambigui fatti come di fotografie sparse, di immagini ritagliate che emergono improvvise, magari inspiegabilmente, secondo le sinuose vie della mente, o che si affacciano timide quando richiamate dal profondo degli anni.
La vecchia statale 251 della Val Cellina, che univa la pianura e la montagna, è uno di questi anfratti dell’animo, almeno per noi abitanti della provincia di Pordenone, una traiettoria che associo a vecchi maglioni, a una Simca, auto di cui forse nessuno serba ricordo, al mio sguardo fuori dal finestrino a veder scorrere le pareti di roccia e giù in fondo, una striscia di un colore bizzarro, quasi verde, del torrente Cellina, che ancora oggi mi strappa un sorriso…continua a leggere quello che ho scritto su ViaggioVero.