La quercia cresce lentamente,
da seme a germoglio,
braccata dai vermi e gli insetti,
colpita dal sole rovente e la pioggia battente,
da germoglio a fuscello,
preda di mani e attrezzi violenti,
sbattuto da animali e venti,
da fuscello ad alberello,
a rischio di incendio
o di essere innesco per camino,
strappata dal terreno
dalle mani dell’uomo bambino,
e poi albero,
come se fosse solo legna da ardere
o mobilio,
nell’intrico di altre piante o dell’umano delirio,
crescendo fino a divenire colonna
che dalla terra sale al cielo,
dimora e riparo,
sotto la benedizione del sole.
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