Rimbalzano le notizie e anche a non volerci a che fare entrano, senza nemmeno chiedere permesso. Ho spento TV e chiuso i giornali perché a sentir parlare di oscuri personaggi e oscure istituzioni che propongo sempre le stesse modalità mi è venuta noia, ho voglia di sentire il sangue che scorre nelle vene non per la rabbia ma per l’entusiasmo. Preferisco stare con tutte quelle persone che si accorgono che c’è tanta luce e che questa volta non viene dall’alto ma è diffusa.
“Il punto è che assistiamo ad un’ esplosione della produttività del sociale. La produzione di saperi non è più il privilegio delle imprese, e fra poco neanche la produzione materiale. Questo fa pensare che non saranno solo le imprese a trovare le soluzioni di cui abbiamo bisogno per superare il difficile periodo di transizione che ci aspetta. Queste verranno dal basso, da milioni di piccoli imprenditori, inventori, hackers e scienziati-amatori.”
I mezzi di produzione, come si diceva un tempo, stanno diventando diffusi e accessibili. Le stampanti 3D e i social network però non fanno l’evoluzione. Questa avviene anche grazie a tutti quei creativi come i contadini, gli artisti, i terapeuti e gli “amatori” dell’esistenza in generale. Avviene grazie ad un cambio totale di paradigma.
2 risposte a "Luce diffusa"