Jacopo Fo pochi giorni fa’ ha postato un suo contributo in merito al denaro e alla necessità di una finanza etica per poter sviluppare progetti innovativi al servizio dell’essere umano e l’ambiente.
E’ un discorso che meriterebbe decine o centinaia di post, su cui mi interrogo da quando ho iniziato a mettere in discussione anche le mie convinzioni più profonde. Per fortuna, il mio animo da acquario mi permette di ribellarmi anche alla ribellione. Questo è il mio commento al post. Ti invito a leggerlo e a discuterne assieme.
Grazie Jacopo,
ci voleva che una persona influente come te portasse all’attenzione del pubblico un discorso simile sul denaro. Conosco bene quella filosofia, l’ho sempre respirata, da bambino e poi entrando in collettivi, centri sociali o tra amici. Grazie a Dio sto facendo i miei percorsi di crescita e sto proprio lavorando sul denaro, sul marketing e sulla promozione. Perché lasciare ai magnati in stile “plutocrate” ottocentesco l’uso di una forma di energia come il denaro, o le idee di marketing e pubblicità? La sinistra, il mondo dell’associazionismo cattolico deve riaggiornarsi. Ad esempio, il commercio equo e solidale è un mercato, fatto di imprese che creano reddito con prodotti eccellenti ed ecologici, mentre da noi le botteghe che vendono questi prodotti sono rette da volontari. Un’esempio tra i molti, di un mondo dove o si fa i soldi e si diventa dei lupi mannari o ci si professa agnelli e si fa la fame, dimenticando la massima evangelica che ci chiede di essere astuti come serpenti e puri come colombe. E siamo sicuri che tutto questo odio verso il denaro e il potere non sia una proiezione di quello che temiamo di più: di essere potenti oltre misura, per poter cambiare questo mondo e renderlo un paradiso? Ti auguro il meglio per i tuoi progetti visionari.
Un abbraccio,
Luca